La psicoterapia è un momento personale e privato, viene scelta in modo autonomo quando ci si rende conto di voler capire e cambiare alcuni aspetti di sé che ci fanno stare male. E’ una decisione personale, anche se ci viene inizialmente consigliata da qualcuno e riguarda solo il soggetto.

E’ un percorso che aiuta a vedere meglio (come avere a disposizione una potente lente d’ingrandimento):

  • le proprie emozioni
  • il modo d’interpretare le esperienze
  • i comportamenti messi in atto e le conseguenze.

Capire tutto questo:

i propri conflitti, le motivazioni che li alimentano, le difese messe in atto senza rendersene conto, fare un’esperienza costruttiva e rispettosa di sé,

aiuta a cambiare il modo di sentire, pensare e quindi agire.

La psicoterapia è sicuramente un’esperienza molto formativa, una delle più formative che si possano fare.
 Quando serve una psicoterapia?
  • quando sembra che ci sia una ripetitività nei nostri percorsi ed anche se credevamo di aver cambiato strada ci si ritrova poi agli stessi crocevia;
  • quando ci si sente stanchi e delusi, impotenti, sembra di aver perso la speranza di farcela;
  • quando si è confusi e non si capisce bene che cosa si vuole, cosa ci piace, cosa proviamo.
  • quando non ci si sente in grado di indirizzare la propria vita e quanto viviamo non ci corrisponde,
  • se non si è in grado di decidere, di scegliere, ci si sente bloccati.
  • quando si ha paura del futuro, di sbagliare.
  • quando non si prova più piacere, non si sente più interesse per nessuno, non ci si riconosce nella vita che conduciamo ma non sappiamo cosa e come cambiare.
  • quando un disagio viene espresso dal corpo con sintomi psicosomatici

Spesso le persone si vergognano di queste situazioni, si sentono inadeguate e hanno difficoltà ad avere fiducia negli altri perché sono insicure. Ci si rivolge ad un professionista per essere accompagnati con competenza ma anche dalla sua persona e capacità affettiva.

Come funziona una psicoterapia?

Il contesto di svolgimento di una psicoterapia offre uno spazio intimo e privato dove poter affrontare un rapporto con la persona del terapeuta che aiuta a capire le proprie emozioni, in un contesto di conoscenza e fiducia che si sviluppa con il proprio tempo personale e senza forzature.

Ognuno capisce man mano che cosa è meglio per sé e che cosa è stato un condizionamento che non gli appartiene e se ne libera. L’impegno è personale, è un lavoro che si fa insieme, collaborativo e si affrontano le paure che ci impediscono di cambiare e di affrontare la vita come ci piacerebbe.

Generalmente si focalizza sempre l’attenzione sulle diverse manifestazioni del disagio, diverse sintomatologie (disturbi alimentari, angoscia, ossessioni, dipendenze varie, …) e si pensa che eliminare questi sia l’obiettivo principale.

Certamente questo è l’aspetto più visibile e che ci sembra distorcere le nostre possibilità di vivere ma si tratta di coperture, di effetti finali e distorsioni difensive di problemi sottostanti:

immagine di sé problematica, scarsa autostima, mancanza di autonomia, identità con delle fragilità non consapevoli, tanti innesti (come microviolenze) operati in modo inconsapevole su di noi da altri, modalità apprese tramite identificazioni involontarie.

Sono solo alcuni esempi.
Prendendo l’immagine di un albero, sono le radici e la linfa che devono essere curate, poi quello che si vede prodotto sui rami cambia da sé di conseguenza.

Qual è il risultato?

Ognuno decide che cosa va bene per sé e sente quando è soddisfatto di quello che ha conseguito, io non ho modelli ai quali uniformare le persone, cerco di aiutarle a raggiungere quello che desiderano finalmente in libertà, con coraggio e senza sensi di colpa.

Sicuramente, con onestà, li assisto e li avverto se credo che si stiano ingannando e gli spiego anche perché. Sono al loro fianco in questo percorso di scoperta.
Alla fine si può trovare soddisfazione ed amore di sé, benessere, esperienza di libertà ed armonia interiore.

Quale metodo uso?

Dopo tanti anni di esperienze e di studi: comportamentismo, cognitivismo, analisi transazionale, facilitazione allo sviluppo delle persone secondo Carl Rogers, psicoanalisi, analisi di gruppo…, il modo di lavorare è determinato centralmente dal cliente, dal suo tipo di problemi, i suoi tempi, il momento del percorso in atto. Vengono considerati sia gli aspetti consapevoli che quelli inconsci.

L’obiettivo è che possa stare meglio ed essere più soddisfatto di sé. Per risolvere alcuni casi di malessere funzionale psicosomatico collaboro con medici: ginecologo, dermatologo, gastroenterologo, endocrinologo, cardiologo, gerontologo, … loro operano sul versante organico ed io su quello psicologico ed emotivo.