Alle sorgenti di un benessere condiviso

E’ la Giustizia ad essere una sorgente che alimenta i contenuti dell’Etica oppure al contrario è l’etica che fonda i principi sui quali si basa la Giustizia? Per evitare il rischio di fondamentalismi ideologici e posizioni troppo integraliste, con i rischi di rigetto che esse  comportano, il dialogo e la fecondazione reciproca di queste istanze ci sembrerebbero l’assetto più equilibrato. La riflessione ed il dibattito sui temi della giustizia e dell’etica e di conseguenza sugli aspetti assunti da cosa viene considerato legale o meno, ha permeato da sempre l’evoluzione morale e culturale umana. Ma direi che oggi, alla luce delle  vicende politiche, economiche e sociali di questi anni, la riflessione su questi temi ha assunto un’urgenza particolare, relativa alla necessità di prendere una posizione consapevole e decisa rispetto a cambiamenti di stile di vita ed al confronto più serrato con culture altre, che ci interrogano ineludibilmente.

Si è molto parlato dei concetti di legalità, giustizia, valori ed etica sociale ma è urgente la necessità di portarli con contenuti specifici nel nostro quotidiano personale, professionale, pubblico e privato.

Naturalmente l’argomento è oggetto di attenzione in vari ambienti, politici e non, da sempre sensibili ed attenti alle vicende sociali, così come da parte dei cittadini che hanno sempre più mezzi, telematici e non, per confrontarsi.

Non è certo un caso che per quest’anno fra i temi da tenere al centro dell’interesse ci siano proprio:

  • la famiglia in quanto “luogo” di incontro, formazione e  sviluppo di benessere sociale
  • i giovani e le loro sfide
  • i valori che potremmo dire sottendono una “buona” comunità sociale. Una comunità sociale che fa del bene a chi ne prende parte.

Legalità rimanda alla legge, il contrario di legalità infatti è illegale ovverosia fuori legge. La legge, a parte quella “divina”, è prodotto dell’uomo ed in quanto tale è relativa, può cambiare a seconda del paese, della sua storia e della sua cultura. Ci sono anche leggi internazionali, condivise, che in quanto tali unificano, integrano, definiscono un contesto. Le leggi dovrebbero istituire e regolare ciò che è permesso fare e come, oppure esplicitare che cosa è proibito e le relative sanzioni. Ma dovrebbe essere anche condivisa la loro funzione protettiva della socialità ed i relativi vantaggi ricavati dalla sua osservanza.

Quindi possiamo dire che la legge orienta il comportamento delle persone e la vita delle comunità ed è chiaro che chi stabilisce le leggi e le istituisce ha un “potere” sia che si tratti di un individuo, un gruppo, oppure un popolo. Ma, dobbiamo chiederci a quali criteri si riferiscono le leggi, a quali idee sulla “GIUSTIZIA” sulle categorie ” giusto”, “sbagliato”, bene e male.

E quali sono le idee di Giustizia che orientano oggi i comportamenti nelle nostre società? Parlare di legalità ci rimanda inevitabilmente ai criteri di “giustizia” che vanno a determinare il modo in cui viviamo. Le leggi ed i criteri di giustizia diventano un modo per regolare le comunità. Le leggi dovrebbero consentire di salvaguardare una vita migliore; ma rappresentando gli interessi della maggioranza o difendendo quelli di singoli gruppi?

Quando parliamo dei criteri che devono regolare i comportamenti umani nella società parliamo di etica, inevitabilmente vengono chiamati in causa i valori che ispirano i nostri comportamenti. Chiediamoci quali sono i criteri che sostengono la nostra idea di giustizia:

è facile rendersi conto che diamo troppo spesso molte cose per scontate mentre i ragionamenti sui temi morali nascono dal dissenso e sono modi per chiarire le nostre convinzioni etiche; esplicitare in che cosa crediamo e perché, ci aiuta a trovare una corrispondenza fra i giudizi che diamo e i principi che affermiamo.

E’ un’impresa collettiva che richiede degli interlocutori. Dobbiamo andare oltre i pregiudizi e le pratiche ripetitive della quotidianità perché una società che costringe i propri membri a determinate convenzioni/convinzioni finisce per istupidirsi nel conformismo, mentre chi sceglie da solo il progetto della propria vita e si impegna per esso,  impegna tutte le sue facoltà e valorizza l’individualità.

Quello di cui dobbiamo essere  pienamente consapevoli per saperci esprimere al meglio ed utilizzare la nostra creatività è che lo stare insieme ed il confronto costituiscono fra noi una “matrice”,  un  vero e proprio campo operativo mentale nel quale ognuno di noi  è attraversato da stati emotivi condivisi, come accade quando si è esposti ai raggi x sul piano fisico.

Lo stato d’animo interno di ciascuno di noi passa nell’ambiente sociale: la delusione e la noia così come la gioia, l’entusiasmo e le altre emozioni. Tutto questo ci deve aiutare a capire quanto lavoro possiamo fare per migliorare noi stessi e la società in cui viviamo.