Giustizia e Cultura dell’Etica oggi: qualche domanda per riflettere
Che cosa intendi per giustizia?
Una distribuzione equilibrata di:
Reddito e ricchezza
Doveri e diritti
Potere ed occasioni
Cariche ed onori
Come dovrebbe essere organizzata la società e cosa dovrebbe tutelare, in primo luogo, la legge?
Accrescere al massimo il benessere
Rispettare la libertà
Favorire un comportamento virtuoso
Che cosa vuol dire benessere?
Prosperità economica
Stare bene con se stessi e con gli altri
Vivere bene in società
In base a quali criteri devono essere stabili i prezzi di vendita dei beni sul mercato?
prezzo stabilito dalla tradizione,
valore intrinseco delle cose,
rapporto fra domanda ed offerta
I prezzi riflettono il valore che venditori ed acquirenti danno alle cose: SI o NO
Chi stabilisce il valore di qualche cosa?
Le persone sono libere di decidere il valore per sé
I prezzi devono essere controllati da organi ufficiali
L’avidità è un vizio, un comportamento ingiusto, specialmente quando non fa considerare le sofferenze degli altri.
In una “buona” società le persone fanno fronte comune, non cercano solo il massimo vantaggio personale ma di proteggersi fra loro.
Le leggi anti speculazione possono limitare le manifestazioni eccessive di avidità.
Una società giusta deve promuovere la virtù fra i suoi cittadini?
L’ educazione dovrebbe coltivare le doti del carattere su cui si fonda una buona società
E’ pericoloso che i giudizi in materia di virtù siano imposti per legge
Il governo dovrebbe mantenersi neutrale
I libertari: sostengono il libero mercato perché la giustizia deve rispettare e sostenere le scelte volontarie compiute da adulti consenzienti
I sostenitori dell’equità sono più propensi all’egualitarismo: la giustizia dovrebbe stabilire regole di comportamento che compensino le disparità sociali ed economiche offrendo alle persone un’equa possibilità di riuscita.
Altri vedono la giustizia strettamente connessa alla virtù ed alla “vita buona”
I ragionamenti su temi morali, nascono dal dissenso, e sono modi di chiarire le nostre convinzioni etiche, esplicitare in che cosa crediamo e perché.
La riflessione morale consiste nel ricercare una corrispondenza esatta fra i giudizi che diamo e i principi che affermiamo.
E’ un’impresa collettiva che richiede interlocutori. Dobbiamo andare oltre i pregiudizi e le pratiche ripetitive della quotidianità.
Quali sono le virtù degne di essere premiate?
Qual’è il modo di vivere più desiderabile?
Giustizia è dare a ciascuno ciò che merita. Aristotele
Una buona società non definisce i suoi principi di giustizia sui quali si basano i nostri diritti su un particolare concetto di virtù: ognuno deve scegliere in libertà il suo modo di vivere.
Kant/John Rawls
L’inglese Jeremy Bentham (1748-1832) formulò la dottrina dell’utilitarismo: il principale principio dell’Etica è accrescere la felicità, in modo che il piacere superi il dolore.
Inoltre, tiene conto della somma delle soddisfazioni per la collettività, passando sopra ai singoli; per es: giustificare l’uso della tortura negli interrogatori dei sospetti terroristi.
I diritti e la dignità della persona hanno una base etica che trascende l’utilità?
L’assunto utilitaristico riduce l’etica alla valutazione di costi e benefici, ma il senso morale non è qualche cosa di più?
Un atto è morale o no solo in base alle conseguenze che produce oppure esistono doveri e diritti che dovremmo rispettare per motivi indipendenti dalle ripercussioni sulla società?
Queste riflessioni non sono speculazioni teoriche ma hanno un risvolto molto pratico e concreto che ci riguarda da vicino;
è giusto sacrificare la vita di alcune persone in cambio di beni e vantaggi? Di fatto la vita umana ha un prezzo?!
John Stuart Mill (1806-1873) generazione successiva a Bentham diede all’utilitarismo una forma meno calcolatrice. Le persone sono libere di fare quello che vogliono purché non procurino danno agli altri, lo stato non ha alcun diritto d’interferire, né d’imporre le convinzioni della maggioranza circa la migliore maniera di vivere. Una società che costringe i propri membri a determinate convenzioni finisce per istupidirsi nel conformismo.
“Chi sceglie da solo il progetto della propria vita impegna tutte le sue facoltà” e qui l’individualismo viene esaltato.
01Ed oggi che scelte vogliamo fare per ridare vita e benessere a questa società?