Premessa
Alcune teorie vedono l’organizzazione come un organismo con tutte le irrazionalità, gli stati emotivi, le incoerenze, i rituali, i simboli che caratterizzano l’individuo. Molti studi evidenziano le patologie presenti nelle organizzazioni e classificano le disfunzioni che si possono riscontrare; per esempio, Kets de Vries descrive 5 stili nevrotici che si possono presentare nelle organizzazioni: paranoide, ossessiva, isterica, depressiva, schizoide. Ognuno di questi stili presenta tratti principali e caratteristiche che ne definiscono la cultura, le azioni ed i comportamenti degli individui che ne fanno parte.
Ci sono elementi che non si possono ignorare se si vuole gestire le organizzazioni con passione.
M.R.F Kets De Vries e l’organizzazione nevrotica
M.F.R. Kets De Vries è uno psicologo franco-canadese, che ha diretto l’INSEAD e si è occupato della preparazione di manager e leader di organizzazioni aziendali e politiche; nel 1984 scrive il libro intitolato “L’organizzazione nevrotica”, dove afferma che esiste una sorta di “mano invisibile” che opera nelle organizzazioni, “queste forze nascoste spesso producono disfunzioni organizzative che appaiono estremamente irrazionali.
Nel suo libro si concentra in particolar modo sulle disfunzioni organizzative, sulle organizzazioni e sui gruppi “ammalati”. Cerca di analizzare il rapporto tra stili nevrotici individuali ed organizzazioni nevrotiche; l’assunto fondamentale è che: “la personalità dei manager può influire sulla strategia ed anche sulla struttura di un’organizzazione“.
Spesso la cultura organizzativa agisce come “fattore discriminante di attrazione” per particolari tipi di persone. Anche se le cause dei comportamenti vengono ricondotte al “mondo interno” dei soggetti, essi possono alimentare “fantasie condivise” che invadono l’intera organizzazione ed influenzano gli altri membri che la compongono.
Si può cercare di analizzare e descrivere le patologie organizzative con l’analisi dei rapporti fra cultura dell’organizzazione e personalità dell’individuo. Per cultura non si intendono solo l’insieme delle norme e dei valori condivisi, i principi e le abitudini quindi il “volto dichiarato”, ma piuttosto le dinamiche profonde, le emozioni, i vissuti spesso inconsci che compongono l’organizzazione. Kets De Vries sottolinea la presenza del rapporto di interdipendenza fra individuo e cultura dell’organizzazione di appartenenza, infatti se da una parte è l’individuo che sceglie e determina la cultura, dall’altra è la cultura organizzativa che seleziona ed influenza la personalità dell’individuo.
Secondo gli stili nevrotici, che sono caratterizzati da una fantasia prevalente, cioé un “pensiero fisso” diffuso tra i componenti di un’organizzazione, i vari tipi di organizzazione risultano essere:
- PARANOIDE: caratterizzata dalla diffidenza e mancanza di fiducia verso gli altri, ipervigilanza, insicurezza. Viene percepita, all’interno, una costante minaccia esterna (per esempio la concorrenza), la presenza di una forza sovrastante e minacciosa pronta a colpire è una delle fantasie ricorrenti; di conseguenza si noteranno atteggiamenti difensivi.
- OSSESSIVA: in cui prevarrà perfezionismo, preoccupazione per i dettagli e insistenza, lo scopo sarà l’ottenimento del consenso generale. Vi sarà il bisogno di adempire allo svolgimento delle attività. Spesso ci saranno eccessivi controlli, una formalità che prevarrà sul contenuto, si cercheranno di evitare le sorprese e di annullare le incertezze.
- ISTERICA: le organizzazioni di questo tipo saranno iperattive, impulsive, temerarie e prive di inibizioni. Avranno leader narcisisti che daranno molta importanza all’immagine esteriore. Vi sarà inoltre superficialità e mancanza di controllo.
- DEPRESSIVA: al contrario dell’organizzazione isterica, questa sarà caratterizzata da inattività, mancanza di fiducia, demotivazione, inadeguatezza, conservazione e isolamento. Sono spesso organizzate in modo burocratico, in cui gli aspetti peculiari sono la routine, staticità e automaticità. La fantasia predominante è l’inutilità dei risultati conseguiti che pervade i soggetti che ne fanno parte. I manager saranno pervasi da apatia e passività, e saranno quindi predisposti a un “disturbo alessitimico”.
- SCHIZOIDE: le caratteristiche principali saranno distacco, mancanza di coinvolgimento, tendenza a rinchiudersi, estraniazione, indifferenza, individualismo, disinteresse. I leader oltre ad essere distaccati emotivamente, presenteranno il mondo esterno popolato da individui che non meritano la loro fiducia e che per questo alimentano l’infelicità. La fantasia dominante sarà rappresentata da un senso di insoddisfazione verso il mondo.
Questi sono gli stili nevrotici illustrati da Kets De Vries, tuttavia non viene spiegato l’effettivo legame tra il disturbo di personalità del leader ed il riproporsi del disturbo nella cultura organizzativa. A tal proposito, per cercare di spiegare meglio questo punto, riprende gli assunti di base teorizzati da Bion e presenti in un gruppo di lavoro.